Polvere
16 Febbraio 2024. È di nuovo il numero 16 a tenere a battesimo l'uscita del mio nuovo romanzo, Polvere.
Grazie alla Casa Editrice Pav Edizioni, per la collana Rosso Vermiglio, lo scrittore Andrés Ortega prenderà vita attraverso le pagine di un thriller letterario che vi terrà con il fiato sospeso fino alla fine.
(Vi svelo, in gran segreto, una parte della scheda di valutazione del romanzo):
La trama ha una struttura complessa, ricca di suggestioni e articolata intorno a flussi di coscienza dei personaggi, più che su uno schema narrativo.
Una buona capacità descrittiva, precisa e discreta, del contesto fisico e temporale consente al lettore di vivere armoniosamente e consapevolmente i diversi setting, riportati su carta con coerenza e competenza.
Lo stile fluisce contestualmente all’azione descritta: generalmente rievocativo, quasi poetico, è carico di una brutalità evidente, sentita a livello emotivo, ma non esplicita. Per certi versi ricorda i grandi narratori statunitensi come Faulkner e McCarthy.
I personaggi, vero fulcro di questo libro, sono ottimamente caratterizzati, con una coerenza psicologica costante.
I dialoghi sono realistici e dotati di una potenza comunicativa notevole.
Recensione a cura di Cinzia Panzettini:
Andrés Ortega, scrittore e autore di "Fiori a colazione", ritenuto un capolavoro, è in un momento di grave crisi. La critica attende da anni l'uscita dell'annunciato romanzo "Polvere", ma Ortega non riesce a scriverlo. Questo lo sottopone alle insopportabili pressioni della moglie Francesca - che in qualità di sua agente ha preso impegni circa i diritti dell'opera - e lo consegna a un sospetto terribile e ormai sulla bocca di tutti: l'autore di "Fiori a colazione" potrebbe non essere lui.
Nel corso della presentazione di uno dei tanti romanzi-cassetta con i quali Ortega si guadagna da vivere in attesa di pubblicare"Polvere", qualcuno lo attacca dando voce al sospetto che ormai è di tutti. Andrés che ha bevuto troppo, come accade ormai spesso, quella notte finisce in stato di coma a causa di un grave incidente d'auto. Intorno al suo letto, in un ospedale di Bergamo, si avvicendano personaggi che potrebbero essere legati ai protagonisti di un'altra e diversa realtà, ma le due due piste narrative di "Polvere" non sembrano sovrapponibili: sono incomplete proprio come la trama di "Polvere" che Andés non riusciva a stendere. Manca qualcosa. Manca qualcuno.
Tra Bergamo e il bollente Messico delle piantagioni e del narcotraffico, si dipanano due storie umanissime e talvolta crudeli, in apparenza inconciliabili, come il matrimonio alla deriva di Andrés con Francesca - che lo sta tradendo pensando di affidare a un ghostwriter la trama di "Polvere" mentre lui è privo di coscienza - e l'ossessione anche erotica di Andrés per Gabi: la donna affascinante e pericolosa della quale ha bisogno e dalla quale non riesce a liberarsi.
Cristina Fabbrini Serravalle governa con abilità una trama molto avvincente, e lo fa con mano sicura e una penna felice e capace, puntualmente in grado di rendere atmosfere diverse con intensità ed efficacia. "Polvere" non ha punti di caduta, e nessuna sottotrama si rivela non funzionale o si presta a essere lo stratagemma per interrompere lo scioglimento dei nodi che portano, nel finale, alla rivelazione di un mistero davvero ben costruito.